Tumore alla vescica: l'immunoterapia riduce il rischio di morte, come funziona
Vai al contenuto

Direttore: Alessandro Plateroti

Tumore alla vescica: l’immunoterapia riduce il rischio di morte, come funziona

Ospedale

Come l’immunoterapia con durvalumab riduce il rischio di morte nel tumore alla vescica muscolo-invasivo, i dettagli.

Il tumore alla vescica rappresenta una delle neoplasie più comuni, con un alto rischio di recidiva e mortalità, specialmente nelle forme muscolo-invasive. Secondo un recente studio di fase 3 chiamato NIAGARA, presentato al Congresso 2024 della European Society for Medical Oncology (ESMO), l’immunoterapia con durvalumab ha dimostrato di ridurre il rischio di morte del 25% nei pazienti affetti da tumore uroteliale muscolo-invasivo.

Bonus 2024: tutti gli aiuti di settembre, dalla card alle agevolazioni per le assunzioni.

corridoio in ospedale

L’efficacia dell’immunoterapia nel trattamento del tumore alla vescica

L’immunoterapia perioperatoria, che include il trattamento con durvalumab prima e dopo la chirurgia, ha evidenziato una riduzione del rischio di recidiva o progressione della malattia del 32% rispetto alla chemioterapia standard. Questo rappresenta un notevole passo avanti rispetto al trattamento tradizionale con chemioterapia neoadiuvante. Lo studio ha coinvolto circa 1.000 pazienti e ha evidenziato che, a due anni, il 67,8% dei pazienti trattati con durvalumab non ha subito eventi legati alla malattia.

Segnali a cui prestare attenzione

Il tumore alla vescica è una malattia insidiosa, che spesso nelle fasi iniziali può essere asintomatica. Tuttavia, esistono alcuni sintomi chiave che possono indicare la presenza di un problema. Tra questi, il più comune è la presenza di sangue nelle urine (ematuria), che non sempre è visibile a occhio nudo. Altri sintomi includono difficoltà a urinare, urgenza e frequenza delle minzioni, oltre a dolore pelvico o lombare.

Il principale fattore di rischio per il tumore alla vescica è il fumo di sigaretta, seguito dall’esposizione professionale a sostanze chimiche cancerogene come le ammine aromatiche e le nitrosamine. In Italia, nel 2023, sono stati stimati circa 29.700 nuovi casi di tumore alla vescica, sottolineando l’importanza della prevenzione e della diagnosi precoce.

Grazie ai progressi dell’immunoterapia, come dimostrato dallo studio NIAGARA, la sopravvivenza dei pazienti affetti da tumore alla vescica muscolo-invasivo può essere migliorata significativamente. Il trattamento combinato di chemioterapia e immunoterapia rappresenta una nuova frontiera nella lotta contro questa grave malattia, riducendo il rischio di recidiva e migliorando la qualità della vita dei pazienti.

Riproduzione riservata © 2024 - NM

ultimo aggiornamento: 17 Settembre 2024 12:39

Commissione Ue, Fitto c’è. Meloni: “Italia torna protagonista in Europa”

nl pixel